Ogni volta che vedo qualcuno rispondere ai ristoratori che evidentemente non hanno avuto morti in famiglia a me viene da chiedermi se sta gente dentro il cranio ha un cervello funzionante o parla solo attraverso frasi fatte, luoghi comuni o tesi imposte da quello che ormai possiamo chiamare regime (che non è lo stato, attenzione).

Per verificare se la materia grigia esiste, mi verrebbe da fare a queste persone alcune domande:

  • Muoiono in media in Italia ogni anno 43.000 persone a causa dell’alcool. Pensi sia il caso di chiudere bar, enoteche, cantine, aziende vinicole e qualsiasi produzione di alcool?
  • Muoiono in media in Italia 93.000 persone a causa del fumo. Pensi sia il caso di chiudere i tabaccai, i monopoli, le piantagioni di tabacco e tutto quanto riguarda il fumo?
  • Per finire, la domanda più importante. Sei a conoscenza di quante persone sono morte perché hanno preso il Covid in un bar o in un ristorante?

Allora carissimo genio, di solito strenuo difensore dell’aimè ministro Speranza. Alle due domande è inutile che rispondi tanto mi risponderesti con altri luoghi comuni aggravando la tua situazione. Alla terza puoi rispondere solo con una bugia, perché la risposta non la sai tu e non la sa nessuno.

Allora mi chiederai se io sono uno di quelli che vorrebbero riaprire tutto e magari mi dirai anche che sono amico di Salvini, anche se lo zotico felpato non ha mai detto di riaprire tutto, ma se sei succube dell’informazione di regime sei convinto di sì.

No, io non ho competenze per ritenere cosa vada chiuso e cosa no. Io mi limito ad analizzare e valutare e quando ho finito di farlo ogni volta, non mi sento in grado di difendere il Ministro delle chiusure perché mi sentirei un gregario, un complice e sostenitore di un criminale, nel senso che questa sarebbe la mia sensazione se lo facessi.

Non sto ad elencare da cosa derivano le mie deduzioni, perché sono incluse in un anno intero fatto di analisi di dati e soprattutto di astensione dalle trasmissioni televisive disinformanti, potrei scriverci un libro, ma è già troppo lungo questo post.

Provo solo a portare la tua attenzione su una panoramica sintetica di quello che succede nel mondo.

Nel mondo abbiamo visto tre modi diversi di affrontare la pandemia.

  • C’è chi non ha chiuso niente, che non ha costretto i cittadini a vivere in uno stato di guerra, ma solo dando delle regole da osservare per evitare i contagi. Questi paesi hanno dedicato tutte le loro risorse all’acquisizione e somministrazione di vaccini. Hanno vinto.
  • C’è chi, soprattutto in Europa, invece ha chiuso molto. Spesso li prendiamo a esempio, dimenticando di dire che è vero che hanno effettuato lock-down seri, ma lo hanno fatto per periodi limitati.
  • Poi c’è l’Italia che fa un caso a sé e non è uguale ad alcun paese al mondo. Qui si è giocato con i colori, con i dpcm settimanali, con tracciamento zero, mai esistito, affidando la tipologia dei contagi solo alle impressioni fugaci del ministro e dei membri del Cts, persone che non hanno alcun dato in mano e non hanno la minima idea di come funziona il mondo. Chiusure incomparabili con gli altri paesi, negli altri paesi, chi ha deciso di chiudere, ha chiuso veramente, non apri, chiudi, apri, chiudi, mezzo aperto, mezzo chiuso, aperto ma non puoi e soprattutto “chiuso, ma puoi” …. Il risultato è che un numero ragguardevole di categorie economiche non lavorano da un anno, non da due mesi come in altri paesi europei.

Veniamo ai risultati.

Il gruppo uno e il gruppo due, potete verificarlo quando volete hanno in comune una cosa: hanno gli stessi identici numeri di decessi, sia quelli che hanno chiuso, sia quelli che hanno aperto.

Economia, il gruppo uno chiaramente ha avuto risultati negativi impercettibili. Il gruppo due, certamente ha problemi ma risolvibili in breve tempo. Entrambi i gruppi sono quelli che hanno vaccinato di più e sono sulla via della soluzione.

Poi c’è l’Italia che ha più morti di tutti i paesi occidentali e maggior numero di ospedalizzati. Vaccinazione? siamo dietro a tutti.  L’economia, è inutile parlarne, è distrutta, più di quanto se ne possa parlare, perché è vietato parlarne. Ne parleremo quando dovremo contare i morti non più per Covid ma per fame o suicidio. Ma sarà troppo tardi.

Allora amici miei difensori del Ministro, vi sembro un pazzo, irresponsabile solo perché io avrei voluto essere di qualsiasi altro paese del mondo tranne che dell’Italia?  Solo perché vorrei coerenza nelle decisioni e non provvedimenti strampalati, altalenanti, assurdi e incontrollabili come quante volte posso andare a trovare mio fratello?

Se mi rispondete di sì, buon per voi, meritate Conte e Speranza.

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