Un termine abusato ? Un termine improprio? cerchiamo di capire come viene usato.

Il vero significato è semplice, significa seguace del partito fascista e di Benito Mussolini.

Lo usiamo in questo senso? direi proprio di no, perché se così fosse sarebbe un termine che dovrebbero usare solo gli storici, o chiunque volesse raccontare le vicende del ventennio.

Mussolini è morto il 28 Aprile del 1945 e con lui il Partito Fascista, tutto ciò che viene dopo è solo folclore che un tempo chiamavamo “nostalgia” ma oggi farebbe ridere. Quel manipolo di deficienti che inneggiano oggi al fascismo, sono giovanotti che non sanno nemmeno cosa sia, cosa abbia fatto di preciso e per lo più innocui. Dico per lo più, perché non c’è dubbio che esistono ragazzi esaltati che in nome di qualcosa che nemmeno sanno cosa sia, compiono atti violenti. Dico innocui perché non sono di certo questi gli individui che possono attentare alla solidità della democrazia Italiana.

Perché invece abbiamo sempre in bocca questo aggettivo? Lo so che non è un aggettivo, ma lo dico appositamente, perché in realtà lo abbiamo fatto diventare tale. Se ci pensate un attimo, oggi noi usiamo il termina fascista per definire un antidemocratico. Quello sarebbe il giusto aggettivo, antidemocratico in quanto oppositore di un sistema democratico, che possiamo definire anche assolutista, dittatoriale, oppressivo, tirannico e molto altro.

La lingua italiana evolve in continuazione quindi non è uno scandalo se si cambia il senso reale del termine e gli si fa assumere l’insieme dei termini che ho appena elencato.

Guardate ad esempio, come la lingua inglese definisce il fascismo: “a political system based on a very powerful leaderstate control, and being extremely proud of country and race, and in which political opposition is not allowed”.

Ok, solo che  i popoli anglosassoni il fascismo non l’hanno avuto, noi sì. Eppure anche in questa definizione c’è qualcosa che stride. Immette nella definizione di fascismo anche l’attenzione alla razza. No, non ci siamo. Gli Usa paese democratico da sempre, hanno avuto fino all’era del secondo Kennedy discriminazioni razziali insite negli ordinamenti dei vari stati. Quindi, direi che quel tema riguarda più la maturità di un popolo o la religione, piuttosto che l’assetto dello stato.

Torniamo in Italia, qual è oggi il problema?  è che il termine fascista si applica solo alla destra ed è chiaro che non è così. Cominciamo col ridefinire destra e sinistra.

Proviamo a tornare indietro (e mi scuso con gli amici che mi conoscono, perché questa considerazione la faccio sempre). Torniamo al 1791, quando dopo la Rivoluzione Francese nasce la prima assemblea. I rivoluzionari si siedono a sinistra, i conservatori a destra. Così nascono i termini destra e sinistra. Attenzione però, i conservatori erano i sostenitori della monarchia o comunque di qualsiasi regime negasse la democrazia. I rivoluzionari erano quelli di Liberté, Égalité, Fraternité” in pratica il primo partito liberale.

Cosa è cambiato dopo? semplicemente che Karl Marx ha sbagliato posto e si è seduto a sinistra. È una battuta? No, non lo è. Il Marxismo è l’antitesi della democrazia, ancora di più di quanto possa esserlo qualsiasi regime dittatoriale. Questa non è una mia supposizione e nemmeno è, come molti sostengono, una deduzione storica sull’applicazione sbagliata del marxismo in alcuni paesi. No, un sistema marxista è antidemocratico in quanto non è possibile espropriare i cittadini di ogni avere senza la forza e l’oppressione ed è anche peggio in quanto non solo toglie il diritto di voto ma impone anche il modo di vivere, abbattendo ogni accenno di libero arbitrio.

Prima che mi arrivino insulti, non sto tacciando chiunque stia a sinistra o chiunque abbia militato nel Partito Comunista, di fascismo. Sono stato anche io sempre a sinistra e non nascondo di aver votato anche io più di una volta per il Pci, pur non essendo mai stato comunista. Tutta la sinistra ha il merito di aver dato una spinta propulsiva all’emancipazione del movimento operaio e a tutta la classe lavoratrice italiana. Questo però, oggi non ci esime dall’analizzare il periodo storico della prima repubblica e cercare di capire come si sia potuto creare l’equivoco. Tra l’altro il nostro paese è stato più unico che raro in Europa ad avere avuto una forza comunista di tali dimensioni. Partito  che comunque nonostante le dimensioni non ha mai potuto governare proprio perché comunista. Nel mentre nel resto dell’Europa, repubblicani e socialisti governavano e facevano grandi i loro paesi.

Forse andrebbe anche ricordato che il primo equivoco si è creato proprio durante la resistenza, quando tutti i partigiani combattevano per scacciare la dittatura, ma una parte la combatteva per installarne un’altra.

Ora vi chiederete perché mi avventuro in un terreno storico che non è il mio. Non ci penso nemmeno a improvvisarmi storico, mi piacerebbe solo capire come siamo arrivati all’enorme confusione dei nostri giorni.

Quello che io, nel mio piccolo trovo assurdo è ancora oggi vedere movimenti che si chiamano antifascisti in nome del comunismo. Questo lo trovo inaccettabile. Noi non possiamo dimenticare il periodo storico fascista che ha segnato il nostro paese, ma quando parliamo di libertà e democrazia dovremmo essere tutti uniti contro tutti i regimi esistiti e  esistenti e anche non strizzare l’occhio a nessuno che rivendichi quella realtà in nome di una uguaglianza ipotetica e distruttiva.  Non può esistere il totalitarismo buono di sinistra e quello cattivo di destra.

Bene, queste quattro righe vi sembreranno un  “pippone” ma di fatti sono una sintesi di una sintesi, perché questo argomento meriterebbe un libro.

Siamo arrivati alla prima repubblica. Nel prossimo capitolo, vedremo di capire come questo equivoco sia arrivato ai nostri giorni e come ha influito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Categorie

  • Nessuna categoria