Avrei preferito non entrare nel merito della legge Zan perché mi sembra un argomento altamente divisivo non di certo per il contenuto della legge che mi sembra non conosca nessuno, né i pro né i contro. Purtroppo invece in un momento in cui dobbiamo affrontare problemi enormi che riguardano l’intera comunità, informazione e politica si occupa solo di questo.

Inutile che mi diciate, la solita tiritera per imbecilli che per i diritti non è mai il momento, tenetela per voi perché posso elencarvi una serie di problemi di diritti che riguardano tutti e altri che riguardano minoranze che non vengono affrontati da nessuno e di cui non frega niente a nessuno. Non è questo il punto, quello che mi spinge a parlarne e a non prendere posizione sul sì o no, non è questo, non prendo posizione perché non prendo posizioni sul nulla, per quello che mi riguarda dico, avete i numeri? Approvatela subito e finitela di rompere i coglioni, non li avete? Accantonatela. È evidente che il problema invece non è questo, della legge non frega niente a nessuno, è solo un mezzo per creare un problema politico.

A dimostrazione di quello che scrivo, sono gli argomenti che si portano. Potremmo iniziare dalla comparazione con la legge sulle unioni civili. Già lì assistiamo a liti tremende tra chi la rivendica e chi la avversa, che si dividono in chi non voleva unioni civili (e sono pochissimi) e chi preferiva non approvarla perché al ribasso. Chiaramente molti elementi della comunità Lgbt fra questi, molti dei quali nel frattempo si sono sposati, e a cui annullerei l’atto per coerenza.

La comparazione però, permettetemi di dirlo, fa ridere. All’indomani di quella legge migliaia di persone si sono sposate come fossero etero e hanno acquisito diritti pari , eccetto uno solo.

Ora se vi rimane un minimo di onestà ditemi per cortesia, cosa può cambiare all’indomani dell’approvazione della legge Zan. Vi faccio un altro esempio di altra legge fatta da gente di cui di un certo argomento non frega un tubo ma si lava la coscienza facendo una legge propaganda. La legge Mancino: datemi un solo dato per cui potete provare che tale legge a distanza di 30 anni abbia prodotto un risultato positivo, ad esempio sul razzismo. Direi che i sentimenti razzisti sono lievitati in modo abnorme in questi anni.

Mi spiace amici miei ma si fanno leggi spettacolo quando non si vogliono risolvere problemi che sono problemi culturali e quindi sicuramente più difficili da risolvere, ma risolvibili se si ha la volontà di risolverli. Altrimenti si fanno le leggi Zan.

Sarebbero questioni interne di un partito che a noi poco interessano, invece diventa un teatro in diretta nazionale a reti unificate.

Un partito decide di darsi un nuovo leader? Fa un congresso, lo vota e una volta eletto fa una conferenza stampa e lo comunica.

Loro no, anche perché non è un partito ma un’entità privata con un proprietario ben definito, una società per azioni a socio unico. In questo caso di solito è il padrone che decide se affidare la gestione a una persona di fiducia. Loro no, c’è un personaggio estraneo che decide di mettersi alla testa del “partito”. Tutto può succedere, ma la ragione vorrebbe che padrone e amministratore unico si siano incontrati, abbiano discusso e si siano accordati su tutta la linea.

Niente di tutto questo, si parlano attraverso stampa, uno fa una dichiarazione, l’altro la smentisce, l’altro fa una conferenza stampa e annuncia tutto il suo programma e anche un nuovo statuto in cui si precisa che il padrone delle ferriere non conta più un tubo.

Finisce la conferenza e tutti in attesa della risposta del padrone, che oggi arriva a mezzo stampa e naturalmente è negativa.

In tutto questo la stampa cialtrona ci sguazza e da tre giorni non parla d’altro, quella stampa che ha fatto lievitare a dismisura un movimento assurdo e tutta la sua classe politica improvvisata.

Eppure sentiteli, tutti lì attenti a cosa dice uno, cosa risponderà l’altro, come se il futuro dell’Italia fosse legato a quello che potrà succedere dentro questo indecoroso teatrino.

Io potrei anche essere d’accordo, perché a mio umile personale avviso, la sparizione definitiva di questo movimento dalla faccia della terra è l’unica condizione necessaria perché il nostro paese possa avere un futuro.

Attenzione però, non sono così ingenuo da non capire quale parte stia giocando il Pd in questa commedia dell’assurdo, visto che il nulla-Conte è sostenuto più da loro che dai 5S stessi.

In conclusione, l’unico sentimento che provo, è disgusto, non so voi.

Partiamo dall’inizio. Guido Barilla intervistato da Massimo Giannini rilascia questa dichiarazione.

 “Molte persone scoprono che stare a casa con il sussidio è più comodo rispetto a mettersi in gioco cercando lavori probabilmente anche poco remunerati, è un atteggiamento di rilassamento da parte di alcuni che io spero termini perché invece serve l’energia di tutti”

Non è nemmeno una delle provocazioni senza ritegno buttate lì da tipi come Briatore, peraltro quasi sempre realistiche. No, direi che  è una fotografia della realtà attuale, vista da un imprenditore che come potrete vedere nella mia copertina, assume veramente. Leggete qui se non ci credete.

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Evidentemente è così, non è più intoccabile ma non se n’è accorto. E fu così che colto di sorpresa da una condanna a tre anni di galera (di cui naturalmente non farà nemmeno un giorno) ha iniziato a pubblicare dichiarazioni, video, incazzatissimo con la Magistratura, li insulta e li disconosce in un modo in cui Berlusconi non si è mai sognato di fare.

Non ha mai detto una parola in vita sua contro la malagiustizia, il manettarismo, le gogne mediatiche, le inchieste farsa sui politici, oggi però si è svegliato garantista che di più non si può.

Questi i fatti, ma veniamo all’inchiesta. Cosa penso personalmente? che questa inchiesta faccia acqua da tutte le parti, che le condanne ai Riva a 22 anni lo stesso giorno che esce dal carcere Brusca dopo 25 anni, è qualcosa che fa urlare.

I due Riva non hanno mai ucciso nessuno, Brusca ha ucciso 140 esseri umani e sciolto nell’acido un bambino.

So già che qualcuno si sta già opponendo alla mia frase e mi diranno che i Riva hanno ucciso molti Tarantini.

Non è così, la fabbrica dei Riva, che non hanno fatto loro ma l’hanno acquistata, fa una produzione che rilascia polveri. La tesi degli inquirenti è che quella polvere provochi il cancro. Tesi mai accertata scientificamente.

Quindi se mi lascia perplesso la condanna ai Riva, figuriamoci quella di Vendola.

Io invece lascerei da parte un attimo la giustizia e tornerei alla politica. Quello che sto per dire lo dico da almeno dieci anni, quindi niente di nuovo. Solo una domanda. Come è pensabile che in una questione così complessa, delicata e eclatante, l’allora governatore della Puglia non si sia preoccupato da un lato delle persone che morivano e dall’altro di tenere in vita il maggior sito produttivo della sua regione. Cosa avrebbe potuto fare? tanto, tantissimo, qualsiasi cosa possibile per trovare assieme ai Riva soluzioni tecniche per arginare il problema e nello stesso tempo mettersi di traverso di fronte ai giudici che chiudevano la fabbrica.

Lui era non pervenuto, come se la cosa non lo riguardasse. Eppure ho visto con i miei occhi Presidenti di regione mettersi fuori ai cancelli di fabbriche di pochissimi dipendenti per cercare soluzioni.

Quindi a me personalmente della sua condanna importa poco, ma invece penso che in quell’epoca una condanna politica l’avrebbe meritata eccome e invece, LUI,  era intoccabile.

Ha dell’incredibile la proposta buttata lì da Enrico Letta. Mario Draghi, un signore nato, ma ormai anche politico navigato, con molta diplomazia gli dice che non è il momento. Quello che ha pensato nello stesso momento,  non solo lui ma anche qualsiasi persona dotata di un minimo di intelletto è: “Enrì, ma che stai a dì?”.

Intanto una premessa sullo stile dei gossip da LA7. Salvini per aver chiesto di rivedere il coprifuoco, cosa che in qualche modo il Governo ha dovuto fare per buon senso, è stato quotidianamente tacciato di attentatore del governo.

Questo se ne esce con una roba destabilizzante che accende una polemica infinita fra chi pretende cose concrete e chi fa proclami e la passa liscia.

Veniamo al tema. Si vorrebbe che il maggior partito di Csx, il secondo partito di governo, prima di lanciare una proposta, l’abbia fatta vagliare dal suo centro studi e la presenti con numeri alla mano. Il Pd lo ha un centro studi ? la Meloni ce l’ha, il Pd comincio ad avere dubbi.

Un centro studi del partito a una domanda di Letta probabilmente gli avrebbe risposto, lascia stare è inutile fare calcoli, ci arriva anche un bambino che stai dicendo una cazzata grossa come l’universo. Continua a leggere

Un termine abusato ? Un termine improprio? cerchiamo di capire come viene usato.

Il vero significato è semplice, significa seguace del partito fascista e di Benito Mussolini.

Lo usiamo in questo senso? direi proprio di no, perché se così fosse sarebbe un termine che dovrebbero usare solo gli storici, o chiunque volesse raccontare le vicende del ventennio.

Mussolini è morto il 28 Aprile del 1945 e con lui il Partito Fascista, tutto ciò che viene dopo è solo folclore che un tempo chiamavamo “nostalgia” ma oggi farebbe ridere. Quel manipolo di deficienti che inneggiano oggi al fascismo, sono giovanotti che non sanno nemmeno cosa sia, cosa abbia fatto di preciso e per lo più innocui. Dico per lo più, perché non c’è dubbio che esistono ragazzi esaltati che in nome di qualcosa che nemmeno sanno cosa sia, compiono atti violenti. Dico innocui perché non sono di certo questi gli individui che possono attentare alla solidità della democrazia Italiana. Continua a leggere

Non c’è Tg dove non si dedichi almeno 5 o 10 minuti alle elezioni romane. Notizie, annunci, smentite, litigi fra le parti.

Voi ci credete? io no.

La mia personale opinione è che i giochi siano ancora tutti da fare, che niente sia definito, che nessuno dei candidati attuali sarà sicuramente candidato, nessuno dei ritirati non sarà sicuramente candidato. Continua a leggere

Mi spiace per gli amici affezionati a questa trasmissione, ma Report è sempre stata questa e Ranucci non è altro che l’erede e allievo della Gabanelli.

Torno indietro nel tempo. Forse 20 anni fa circa, guardavo molto poco la televisione, ma una sera per caso mi imbatto in Report, di cui avevo sentito parlare molto bene diversi amici.

Vedo un servizio su una questione edilizia a Roma, il caso vuole che conoscessi molto bene quella questione, tutti i dettagli e ogni particolare. Rimango esterrefatto perché tutto quello che sento dire è completamente sbagliato, non una notizia vera. Capisco anche subito il sistema, nessuna accusa precisa a nessuno, però si danno una serie di notizie che nella realtà non hanno alcuna connessione, ma messe in fila suggeriscono all’ascoltatore, senza dirglielo, che dietro c’è del marcio. Continua a leggere

Ieri mentre rientravo a casa percorrendo le strade del Litorale sud di Roma, pensavo al livello infimo in cui sono ridotte tutte le strade della provincia che non sono di pertinenza comunale. Mi ricordano le strade che feci nel percorso della Parigi-Dakar nel Sahara, ma forse quelle erano migliori.

La strada che faccio quasi ogni giorno, che entra e esce nel mio centro abitato, è una disgrazia. Chi non è del luogo e ci vede percorrerla ci prende per matti, perché conosciamo tutte le buche, non quelle normali, ma quelle più insidiose per le nostre auto e le evitiamo guidando come in una gimkana. Continua a leggere