Tregua lampo tra Israele e Iran: 12 ore per fermare la guerra

Per oggi è stata annunciata una tregua di 12 ore tra Israele e Iran. A comunicarlo è stato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, attraverso un post pubblicato sul suo social “Truth”. Trump ha spiegato che l’Iran avrebbe interrotto le operazioni militari entro 6 ore, mentre Israele avrebbe fatto lo stesso entro 12 ore. Se la tregua durerà almeno 24 ore, secondo il presidente, il conflitto potrà dirsi concluso. La notizia è stata accolta con grande attenzione in tutto il mondo, anche perché il confronto armato tra i due Paesi, iniziato dodici giorni fa, ha causato decine di vittime, colpito obiettivi strategici e rischiato di allargarsi a livello regionale. Fonti iraniane e alcuni media del mondo arabo, come Sky News Arabia, hanno confermato che l’Iran ha accettato la tregua. Israele, dal canto suo, ha dichiarato di aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati nell’operazione militare “Leone nascente”, lasciando intendere di essere disposto a fermarsi. Tuttavia, mentre Trump parlava di accordo già firmato, in diverse città israeliane suonavano ancora le sirene d’allarme. Tel Aviv, Gerusalemme, Ashdod, Ashkelon e Beer Sheva sono state oggetto di lanci missilistici provenienti dall’Iran. Un missile ha colpito un’abitazione a Beer Sheva, uccidendo almeno tre civili. Il bilancio potrebbe aggravarsi. Fonti ufficiali israeliane hanno confermato che solo oggi sono stati lanciati più di 100 missili verso il proprio territorio. La guerra era iniziata lo scorso 13 giugno, quando Israele aveva colpito siti nucleari e postazioni militari iraniane, accusando Teheran di preparare un attacco imminente. La risposta iraniana è stata immediata, con un attacco su larga scala contro diverse città israeliane. È la prima volta che Iran e Israele si confrontano direttamente in un conflitto militare aperto, senza intermediari. La comunità internazionale segue gli sviluppi con grande apprensione. L’ONU, l’Unione Europea e numerosi altri Paesi hanno invitato entrambe le parti alla moderazione. La possibilità di una tregua duratura appare oggi incerta, ma questo primo segnale, sebbene fragile, potrebbe rappresentare un punto di svolta. Trump ha definito la tregua “illimitata” e un “grande giorno per l’America e per il Medio Oriente”, sottolineando il proprio ruolo nella mediazione. Ma resta da capire se le promesse fatte saranno davvero rispettate. Il rischio è che questa pausa si riveli solo un breve intervallo tra due fasi di uno scontro destinato a durare. Per ora, la tregua lampo è una speranza da coltivare con cautela: un piccolo spiraglio di pace in un conflitto che minaccia la stabilità dell’intera regione.

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