Da una parte c’è l’Italia dei sogni, il paese degli artisti, dei sognatori, degli inventori, degli imprenditori illuminati, il paese che ha creato nel mondo un’immagine importante, di qualità, di progresso, di stile, di arte. Tutto questo rende al paese una posizione di immagine e economica non indifferente, al terzo posto in Europa all’ottavo nel mondo. Non è poco, è tantissimo.
Poi però c’è l’altra Italia, quella politica, quella del malfunzionamento della cosa pubblica, quella della burocrazia, quella dell’arrivismo senza meriti, quella degli sprechi, quella che deprime i meriti, quella che complica la vita dei cittadini, che uccide le iniziative, che premia i nullafacenti e i nullapensanti. Giusto per fare un esempio attuale, quella che regala 860 mila euro a un presunto assassino per un film mai fatto.
Sempre volendo stare sul concreto, andiamo ad analizzare un fattore all’ordine del giorno: la retribuzione dei lavoratori. Qui vediamo netta la distinzione fra le due Italie. Abbiamo una certa politica che chiede un salario minimo a 9 € l’ora. La maggioranza assoluta dei lavoratori ha una paga maggiore di 9 euro. Come mai? La maggioranza appartiene alla prima immagine del paese. L’altra è il frutto della seconda Italia.
Spieghiamolo con esempi pratici. La paga oraria media di un lavoratore è la più bassa dei paesi europei più evoluti. Il costo di produzione italiano è il più alto in assoluto. Come si spiega? I fattori sono diversissimi ma vediamo di elencarne qualcuno. In Italia tra il costo della mano d’opera e lo stipendio devoluto c’è una differenza che non esiste in alcun altro paese. Non è solo il cuneo a fare la differenza, sono la quantità incredibile di orpelli, costi aggiuntivi, adempimenti vari, gabelle a istituzioni varie, costi di consulenze varie, altissimi ma spesso inutili. Ore non lavorate e pagate.
Poi tornando alla produzione, c’è anche altro. Sento spesso i politici dire che è perché gli imprenditori non investono. Balle! La nostra produzione è fra le più avanzate al mondo, altrimenti saremmo già falliti come paese. No, il problema più grosso è il costo dell’energia. Tutti i paesi che stanno avanti a noi, ma anche qualcuno che ci sta dietro, ad esempio la Spagna, hanno tutti indistintamente una serie di Centrali Nucleari e di conseguenza un costo dell’energia più basso. Non è poca cosa, quel gap consente di spendere qualcosa in più per gli stipendi senza andare fuori mercato.
Questo è l’esempio pratico del perché abbiamo due Italie, una che riesce ai primi posti al mondo, l’altra che ci rende un paese dove comunque l’operaio è più povero, dove i servizi non funzionano, dove la sanità è un disastro pur costando più che negli altri paesi.
Un paese dove c’è chi si affanna a inventare e costruire e chi cerca ogni modo per impedirglielo. Inutile che vi dica chi sono gli uni e chi sono gli altri.
Credo che invece sia chiaro che tutta la politica che ha fatto di tutto perché questo fosse in questo modo e ha fatto di tutto perché si conservasse così è totalmente responsabile di questo stato di cose. Se invece volete ancora a fare il tifo per destra e sinistra, significa che non avete capito niente.