In Italia si discute spesso su quale partito sia il vero problema del Paese. C’è chi accusa la destra, chi la sinistra, chi il centro. Ma forse stiamo sbagliando domanda. Il problema più serio, quello che davvero mina le basi della nostra democrazia, non è un partito preciso, ma un atteggiamento trasversale che si infiltra un po’ ovunque: il populismo.
Il populismo è quel modo di fare politica che semplifica tutto, che promette soluzioni facili a problemi complicati, che alimenta la rabbia e la sfiducia e che trova sempre un colpevole da additare. L’Europa, i migranti, i burocrati, gli scienziati, i giornalisti, i professori: chiunque può diventare il nemico perfetto, a seconda del momento. Ma se i problemi veri fossero così semplici da risolvere, sarebbero già stati risolti.
La verità è che le sfide del nostro tempo — dal lavoro precario alla crisi climatica, dalla sanità alla scuola, dalla giustizia sociale alla transizione digitale — sono complesse e richiedono risposte serie, fatte di studio, confronto, competenze e anche pazienza. Il populismo, invece, è veloce, rumoroso, spettacolare. Funziona bene nei talk show e sui social, ma non nella realtà. E il prezzo da pagare per le sue promesse irrealizzabili lo paghiamo tutti, ogni giorno.
È per questo che oggi più che mai credo serva una proposta politica diversa, seria, credibile. Una forza come il Partito Liberaldemocratico, che metta al centro la persona, la libertà, la responsabilità e la verità. Una politica che non rincorra gli umori del momento ma che costruisca nel tempo, con trasparenza e rispetto per i cittadini. Una politica che sappia dire “non lo so” invece di inventarsi risposte; che preferisca spiegare piuttosto che urlare; che scelga la strada lunga ma giusta, invece della scorciatoia che illude ma non porta da nessuna parte.
Essere liberaldemocratici oggi significa credere nella democrazia come metodo, non solo come parola. Significa fidarsi dell’intelligenza delle persone, credere che gli italiani non siano un popolo da manipolare con slogan, ma cittadini adulti capaci di capire, se trattati con rispetto. Significa avere il coraggio di dire che no, i problemi non si risolvono in due minuti con un post o con un decreto-lampo, ma con lavoro serio, scelte condivise e visione di lungo periodo.
Lo sappiamo, è una sfida difficile. Ma non per questo possiamo permetterci di ignorarla. Anzi, proprio perché è difficile, è una sfida che vale la pena affrontare. Se vogliamo davvero cambiare le cose, serve una politica diversa: più onesta, più competente, più umana. L’Italia merita di più del populismo. E insieme possiamo costruire qualcosa di meglio.
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