LE BUFALE SUL JOBS ACT

Ok, parliamo del jobs act. L’incriminato è il contratto a tutele crescenti. Pochi sanno cosa tornerebbe al suo post se vincesse questo quesito scellerato, ma di quello ne parlano tutti.

Dei numeri ne abbiamo già parlato tutti, io ne ho parlato qui. Riassumendo, bastano due dati: Dopo la sua entrata in vigore i licenziamenti sono diminuiti, non sono aumentati. L’idea di chi non conosce il mondo del lavoro, tipo i sindacalisti e i politici di sinistra, che un datore di lavoro dopo aver investito in formazione, (perché quella in qualche modo c’è sempre) possa licenziare un dipendente per antipatia è pura follia. Altro numero chiaro è l’aumento esponenziale dei contratti stabili e la diminuzione di quelli precari, sempre dopo l’entrata in vigore della legge. Detto questo sappiamo anche che il numero dei lavoratori che sono soggetti alla legge in questione è veramente piccolo, ma i cialtroni han fatto credere che fosse attribuibile a tutti i lavoratori.

La cosa di cui invece si parla poco è che anche tra i soggetti al contratto a tutele crescenti c’è stato un numero ragguardevole di cause intentate dai lavoratori licenziati verso i datori di lavoro. Non solo chi ha fatto causa l’ha vinta e in teoria è stato reintegrato, ma è intervenuta anche la Corte costituzionale che di fatto ha reso fatiscente questa legge.

Vedete, il problema è il solito, perché sento gli ignoranti (non analfabeti, solo che ignorano lo stato delle cose) che dicono: se c’è la giusta causa che problema c’è? Puoi licenziare. Ecco, veramente ignorate il problema, non conoscete da chi è composta la magistratura del lavoro in questo paese. Non esiste la giusta causa per loro.

Nella mia lunga vita lavorativa non so quante volte ho visto operai assunti in un’azienda e lavoravano in un’altra, ho visto operai che rubavano i materiali e si facevano lavori in privato e centinaia di cose simili. Quando essendo in buoni rapporti chiedevo ai titolari se lo sapevano, mi rispondevano che certo che lo sapevano, ma che potevano farci? Denunciarli? Ma sei matto, così ci rimetto anche le spese legali. Io mi ci son trovato solo due volte davanti a un giudice del lavoro: uno dopo mesi di udienze e aver giustificato con documenti che tutto ciò di cui mi si accusava era falso, mi ha dato ragione su tutto e comunque ordinato un risarcimento di non si sa bene che danni di una cifra tale da mettere in difficoltà la mia società. Un’altra denunciato da un operaio di non essere in regola. Si son parlati fra loro senza sentirmi e alla fine si è messo a scrivere la sentenza. Ho rischiato l’arresto perché ho ribaltato il tavolo per farmi sentire e alla fine l’operaio ha dovuto ammettere che non mi conosceva e infatti non l’avevo mai visto. Ma il magistrato mi aveva già condannato.

Non c’è azienda che non si sia trovata in queste condizioni. Solo chi ignora totalmente la realtà italiana, può parlare di giusta causa. Non c’è azienda che non abbia una percentuale di dipendenti che non lavorano o lavorano male. Poi magari potete capire perché abbiamo il costo di produzione più alto d’Europa e gli stipendi no.

Per non parlare del pubblico, ma di quello ne parliamo un’altra volta.

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