Dovunque mi giro vedo post che dicono che non volevano votare ai Referendum di Giugno, ma visto che Ignazio La Russa ha suggerito di disertare, andranno a votare.
Cosa è successo in realtà? Il Presidente del Senato in una manifestazione del suo partito ha pronunciato queste parole: «Io continuo a dire che ci penso, però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa»
Parole che io condivido a pieno. Lui però è la seconda carica dello Stato, è normale che le dica? No, per due motivi, uno reale, uno discutibile.
Quello reale è che in qualche modo si pone da una parte politica e non dovrebbe. Ora voi direte: fosse il primo. Non lo è, l’hanno fatto tutti, basta ricordare Bertinotti. Il secondo sarebbe che una carica istituzionale non dovrebbe consigliare di disertare le urne. In questo caso ho un dubbio. Se si trattasse di elezioni sarei pienamente d’accordo, ma trattandosi di referendum direi che il fatto non sussiste.
Detto questo, torno a chi dice che voterà alle elezioni perché La Russa ha detto di non andarci, spero che scherzi ma non ne sono convinto.
Resto invece sempre più convinto, ma ne parlo ogni giorno, che non esiste più la politica, è sempre più un campionato di calcio.
Non c’è più modo di disquisire sui contenuti e se solo si provasse a farlo, la gente onesta e per bene si terrebbe ben lontana da questi referendum che sono fra i più imbecilli mai visti nella storia italiana.
Sono pura propaganda del capo supremo della sinistra, Maurizio Landini, che come sempre se ne frega altamente dei danni (e solo quelli) che questi quesiti possono apportare a tutti gli italiani ma ai lavoratori per primi.
Per questo non andare a votare è il sistema migliore per bloccarli, perché votare sì o no significa rischiare un disastro.
Per questo giocare con i problemi degli italiani più deboli per far dispetto a La Russa è pura imbecillità.
Ripeto, degli italiani più deboli, perché quelli ricchi, facoltosi fanno presto, vi salutano e vanno a intraprendere all’estero, lasciando per strada flotte di lavoratori. Non sarà colpa loro, sarà colpa vostra, che giocate con i colori piuttosto che ragionare sulla politica.